Come va la digestione? Sei riuscito a smettere di mangiare per almeno cinque minuti? Io no. E in effetti ho già di nuovo fame.

Auguri da Roma!

++

Come ti ho detto mesi fa, poiché io ragiono ancora come un liceale, per me il vero inizio dell’anno è settembre. Il passaggio da dicembre a gennaio e il cambio dell’anno sono meno emozionanti. Nonostante gli anni del liceo siano passati da tempo, in questi giorni riesco sempre a prendere un po’ di giorni di ferie e stare a casa. Quindi, oltre che per mangiare, questo periodo mi serve più per rifiatare e fare il punto sui progetti e propositi pensati alla fine dell’estate che per farne di nuovi per l’anno nuovo.

Tra l’ultima volta che ti ho scritto e oggi ho accompagnato mia moglie a un incontro della Caritas.\ Cosa fa la Caritas? E’ presente sul territorio con dei centri di ascolto. Ascolta i bisogni delle persone e prova a dare una prima risposta concreta, con la vicinanza e con un pacco con viveri e abiti. Il pacco è la rappresentazione fisica e tangibile della sua attività. Naturalmente, la caratteristica di ogni impresa del genere è la mancanza di mezzi: poco tempo, pochi volontari, pochi abiti, poco cibo, molti bisognosi. Lo scopo di quell’incontro era uno scambio di consigli e buone pratiche per riuscire a fare di più col poco a disposizione.

Mentre ascoltavo, la mia testa è partita. Se il pacco è la rappresentazione fisica e tangibile, allora è l’elemento misurabile dell’attività. Tempo e risorse sono elementi da ottimizzare. Come si possono aiutare i volontari a essere più efficienti con processi ottimizzati e tecnologia? E mentre pensavo questo, mi sono reso conto che sarebbe stata la risposta sbagliata. L’ottimizzazione nel processo “ascolta le persone – individua i bisogni – sollecita donazioni – esamina cibo e vestiario ricevuti - allestisci i pacchi – distribuisci i pacchi” sicuramente aumenterebbe l’efficienza dei volontari.

Ma molto probabilmente creerebbe un grosso, grosso problema. Trasformerebbe i volontari in ingranaggi di una macchina ben oliata il cui scopo è distribuire pacchi. Ma non è questo lo scopo della Caritas. La Caritas te la devi immaginare come un pronto soccorso: ascolta un bisogno e ci mette una pezza con il pacco. Ma i volontari sanno che il bisogno è  un sintomo e il pacco non è la soluzione. La Caritas non è attrezzata per dare la soluzione, ma è in contatto con strutture, religiose e civili, che possono aiutare a risolvere il problema. A questo serve l’ascolto. Non a sentire cosa serve, ma a capire perché c’è quel bisogno e a chi consigliare di rivolgersi per risolvere il problema. E poiché ci si trova di fronte a persone con problemi, non è detto, anzi è improbabile, che si possa arrivare dal bisogno al problema all’interno di uno slot di tempo efficientato. Ci vuole pazienza, ci vuole cuore.

Non ci vogliono algoritmi che trasformino i volontari in macchinette efficienti, ma metodi che aiutino le persone che si offrono come volontari a entrare in sintonia con le persone che si approcciano a loro con dei problemi. Mi sono confrontato con un responsabile anziano di un centro d’ascolto e mi ha confermato che sì, il problema è quello: insegnare alle persone ad ascoltare. Ma molti pensano che la soluzione passi per l’aumento dell’efficienza. Ovvero quello che nei miei termini è rendere le persone ingranaggi, nelle sue soldatini di un esercito.

Nel futuro algoritmico che abbiamo davanti, però, la soluzione proposta è proprio quella sbagliata: il processo ottimizzato, l’efficienza, il dato analizzato in modo meccanico, l’algoritmo programmato da chissà chi con chissà quale obiettivo (o con chissà quale intima conoscenza del problema). L’app per la solidarietà.

Ancora non so quale sia la soluzione, l’alternativa all’approccio algoritmico. Come non lo sapevo nella scorsa email o quando scrivevo diauto che si guidano da sole. Però è chiaro che questi pensieri continuerò a farli, perché secondo me l'argomento è di primaria importanza. Se ci vuoi riflettere con me sei il benvenuto, perché pensando da soli non si va molto avanti.

++

Ti ricordi Chetteleggi? Ho qui una serie di appunti su come migliorarlo. Ho anche fatto un esperimento, che a vederlo non sembra diverso, ma dietro il codice è completamente differente. Però non funziona ancora come vorrei. Nei ritagli di tempo trasformerò gli appunti su carta in modifiche al codice e farò funzionare il tutto dovrebbe. Intanto, approfittando del Natale, ho preso un pezzo di idea e ci ho fatto questo: la Gattina di Natale che consiglia i libri. Un giorno integrerò il tutto in un sito solo, intanto puoi giocare con la Gattina di Natale e con Chetteleggi.

++

Hai presente Tumblr? Sì? No? No?!? E’ un social network utilizzato oggi prevalentemente per la pubblicazione e condivisione di foto, ma raccoglie qualsiasi tipo di contenuto. Te l’ho raccontato come la cosa più noiosa del mondo, ma è un’isola felice e unica su Internet. Martedì 5 a Roma ci sarà il Tumblr Day 2016. Io terrò un talk, ma ti assicuro che vale la pena venire anche non per ascoltare me. Tumblr è un bel posto online ed è frequentato da bella gente che vale la pena venire a conoscere. Vieni.

++

Ho visto Star Wars: Il Risveglio della Forza. Due volte. La prima con un'ansia pazzesca addosso. E nonostante questo mi è piaciuto. Poi l'ho rivisto più sereno e mi è piaciuto di più. Non è un film perfetto, ma è un bel film.  Star Wars è di nuovo tra noi. Ne parlo qui.

++

A febbraio o giù di lì dovrei tenere un corso in aula sulle basi dell'ecommerce: da zero alla gestione di un negozio online su sito proprio o marketplace in sette lezioni, con due incontri a settimana. Se ti interessa o conosci qualcuno a cui possa interessare, fammi sapere.