cover_4Nel mio nuovo articolo per Il Colophon rifletto su una delle frasi più celebri di William Gibson: "il futuro è già qui, ma non è equamente distribuito."

Una delle cose più irrealistiche della fantascienza, peggio del superamento della velocità della luce, sono i pianeti monocultura: quelli che presentano una sola ambientazione.

I mondi veri, invece, sono fatti a macchie come il nostro.

C'è un dibattito in corso sulle automobili che si guidano da sole. In sintesi: le auto private passano la maggior parte del loro tempo ferme, perché il guidatore è fermo nella sua destinazione. Le auto che si guidano da sole non devono per forza rimanere ferme mentre il proprietario è impegnato: si guidano da sole, possono andare a fare altro. Ma allora, perché concepirle come auto private? Meglio che le comprino le pubbliche amministrazioni per destinarle a trasporto pubblico.

Un'altra riflessione di questi tempi: per l'amministrazione cittadina di Mumbai, le condizioni igieniche negli slum vengono considerate accettabili se c'è un gabinetto ogni 50 persone. È un obiettivo: oggi siamo intorno a 600 sederi per gabinetto. Negli slum oggi vivono tante persone quante nell'intera città di Londra. Se continua con questo ritmo, nel 2050 Mumbai sarà la città più grande del mondo. , con la maggior parte dei cittadini ammassati negli slum.

La migrazione verso le città è inarrestabile, perché lì si trovano il lavoro, l'intrattenimento, le opportunità, le scuole, gli incontri casuali, le risorse.

Normalmente, quando si fa questo discorso, la mente corre a chi va in una grande città a tentare la fortuna, partendo da condizioni simili alle nostre. Quindi l'amico che va a Londra o Berlino. La storia del giovane startupper che dal paesotto al centro degli Stati Uniti o della Basilicata va a San Francisco o New York. O Rio, Shangai, Santiago.

Ma il grosso della migrazione verso le grandi città è composto da poveri che si spostano verso le zone povere delle grandi città più vicine a loro. Gli slum, gli insediamenti irregolari che crescono senza infrastrutture, senza piani regolatori.

"Il futuro è già qui, ma non è equamente distribuito" vuol dire anche questo: auto che si guidano da sole e slum con un gabinetto ogni 50 persone. Un futuro a macchie su un presente macchiato.

"Ha le macchie sugli occhi". Forse è questo quello che pensa Bill Gates di chi gli chiede come mai, con tutti i soldi che ha, si è messo in testa di innovare gabinetti e preservativi.

Anche in questo numero del Colophon ci sono testi notevoli. Vi consiglio di dargli un'occhiata.