— Questo testo è apparso in originale come sesto invio della newsletter Apofenia

Buongiorno da Roma. Se non sei tu ad andare sul set di Zoolander 2, è il set di Zoolander 2 che viene da te. E che poi se ne va.

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Una delle mie figure storiche minori preferite è senza dubbio Norton I, Imperatore degli Stati Uniti d'America. Un abitante di San Francisco che, per una serie di motivi, il 17 settembre 1859 si proclamò imperatore degli Stati Uniti. La reazione dei suoi concittadini fu "ok!". Alla sua morte 21 anni dopo fu sepolto con tutti gli onori, accompagnato da un corteo funebre di 10.000 persone.

Cito spesso Norton I in corsi e workshop, perché la sua figura si presta bene per tutta una serie di esempi. Al termine di una lezione una persona mi chiese come mai un matto che si era proclamato imperatore fosse stato così benvoluto dai suoi contemporanei. La risposta mi venne spontanea ed era corretta: "Perché era una brava persona."

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Non ci sarebbe bisogno di scrivere su Uber, ha già detto tutto ciò che c'era da dire Adam Greenfield.

I problemi di Uber sono due. Il primo è il servizio. Che non sarebbe un problema, perché a quanto mi dicono funziona ed è utile. E' il modo in cui il servizio viene offerto. L'arroganza della società che lo offre. Che è il motivo per cui io non lo userò.

Il secondo è il modo in cui Uber propone sé stessa agli occhi delle persone. O, che è anche peggio, come i tifosi di Uber, e dell'innovazione a tutti i costi, inquadrano Uber rispetto alla realtà in cui opera.

Questo inquadramento è "Uber contro la Lobby dei Tassisti". Ovvero, la piccola società innovativa (la piccola Uber è valutata qualcosa tipo 50 miliardi di dollari e fa profitti che le compagnie di taxi neppure si sognano la notte, perché non sono in grado di sognare quelle cifre) contro il monolitico, arrogante, monopolista  mostro tentacolare che approfitta dei bisogni dei cittadini per portarli scomodamente e per un sacco di soldi dal punto A al punto B, trattandoli male lungo il tragitto.

Ora questo è fin troppo facile: quando a destra del "contro" hai "la Lobby dei Tassisti", è chiaro che sono tutti portati a fare il tifo per chi sta a sinistra, fosse pure l'ebola o i nazisti dell'Illinois.

Però è sbagliato.

L'inquadramento corretto è "Uber contro le leggi dello Stato in cui opera".

Così cambia tutto, eh? E sicuramente siamo d'accordo sul fatto che le leggi possono essere inadeguate, non al passo con i tempi, promulgate in tempi in cui non esistevano le tecnologie e soprattutto la mentalità corrente. Ed è certo che andranno pensate nuove leggi più moderne, più generali, per regolamentare fenomeni come Uber, il suo modello di lavoro, la sua proposta di valore. Ma adesso le leggi sono queste e Uber non le rispetta. E non solo in Italia. Il fatto che il servizio sia comodo (lo è), non conta. Il discorso della creazione di posti di lavoro (illegali) non conta.

E' qualcosa che ha imparato bene MonkeyParking. Un'app per trovare parcheggio a San Francisco che prima ha fatto infuriare tutta la città con il suo modello di business, ritenuto parassitico dato che monetizzava a scopi privati un bene pubblico, e poi è tornata alla carica, stavolta nel rispetto delle leggi.

L'articolo che racconta del ritorno di MonkeyParking dice una cosa giustissima:

[...] unlike so many spawn of "the sharing economy," in which lobbying, post-facto, for forgiveness is more profitable than asking, beforehand, for permission [...]

Quelle virgolette attorno a sharing economy sono giustissime.

Gli stessi problemi di Uber li stanno vivendo o stanno per viverli anche altre aziende che si pongono come intermediari, apparentemente terzi, tra chi ha bisogno di un servizio e chi lo offe. Il discorso è uguale: le leggi attuali non sono sicuramente deguate, ma sono quelle e vanno rispettate.

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Norton si autorappresenta come imperatore, le persone attorno a lui accettano e alimentano questa rappresentazione. Norton è stato imperatore degli Stati Uniti.

Uber si autorappresenta come il campione della mobilità popolare contro i tassisti quanto meno inefficienti. Uber è il campione della mobilità popolare.

Il nostro cervello è fatto così: gli dai uno scherma, un cassetto ben definito in cui riporre un concetto ed è contento.

Il potere della narrazione è questo, si può usare per una storia romantica come quella di un uomo che si è proclamato imperatore e di una città che gli è andata dietro, o per fare soldi senza guardare in faccia nulla e nessuno.

Un'estate mi interrogavo con degli amici sul perché raccontiamo storie. Non ricordo chi disse che secondo lui è perché abbiamo paura di morire e quindi tramandiamo con le storie le memorie, sperabilmente la memoria di noi stessi.

E' di nuovo estate, ho voglia di birra e amici e storie.

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Drunk Shopping è un'idea geniale. Mandate un sms per attivare il servizio e quando è maggiore la possibilità che siate quanto meno alticci, le 2 del mattino di sabato, vi arrivano per sms suggerimenti per acquisti senza senso.

Capito, per sms, senza bisogno di app!

Capito, senza bisogno di profilazione: l'un per l'altro, se a uno piace l'idea e sta al gioco, le possibilità che sia ubriaco di sabato notte sono alte!

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Come disse Baricco, non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.\ Alla prossima!

AN\ Roma\ 2015