Buongiorno da Roma, una città che lotta contro fango e corruzione dal 753 a.C., ma è ancora in piedi. Vorrà dire qualcosa, no?

++\ Apofenia: pensieri sconnessi con periodicità casuale di Andrea Nicosia\ ++

La città è in piedi, ma i romani iniziano a dare segni di cedimento. Le difficoltà sono tante, si sente tensione nell'aria. Il nervosismo è forte, la reazione stizzita è sempre dietro l'angolo. I clacson che suonano fuori dalla finestra mi ricordano, come se ne avessi bisogno, che tra i problemi e cause di nervosismo e litigi c'è il traffico.

Evidentemente è ben presente nelle menti di molti, dato che negli ultimi corsi che ho tenuto, che il tema fosse la tecnologia o le startup, qualcuno se ne usciva con l'idea dell'app per trovare parcheggio. Che è una bella idea. Non perché funzioni, non funziona. Ma perché permette di ragionare sulle conseguenze inattese.

Come funziona trovare parcheggio? Fondamentalmente ci sono due fattori in gioco.\ Il primo è la fortuna e non ha bisogno di spiegazioni.\ Il secondo è la conoscenza della città: sapere che dopo una certa ora un'area con auto parcheggiate anche sui pali di divieto di sosta si svuota perché è zona di uffici, conoscere una stradina secondaria in cui non passa mai nessuno, avere idea di quanto prima bisogna muoversi per arrivare alla nostra destinazione, trovare un posto per l'auto e arrivare puntuali all'appuntamento.

Come funziona l'app per trovare parcheggio? In un modo o nell'altro - ci sono tanti modi, le soluzioni non mancano - sa in tempo reale dove si trovano i posti auto liberi e ce lo comunica. Anche qui vi sono differenti modi per ricevere la notifica: sullo smartphone, su un apparecchio apposito tipo Telepass.

Sembrerebbe una soluzione magnifica: non ci sarebbe più bisogno di conoscenza della città e la fortuna verrebbe sostituita da un'informazione puntuale. Niente più auto che contribuiscono al traffico, all'inquinamento e al rischio incidenti girando alla ricerca di un parcheggio. Niente più nervosismo perché non si trova parcheggio mentre l'orario dell'appuntamento si avvicina inesorabile. Niente più litigi con un altro automobilista che ha adocchiato il nostro posto o frustrazione per quello che gira proprio dove volevamo girare noi e proprio mentre un'auto sta lasciando un parcheggio.

Bello, ma non funziona. Ed ecco perché.\ All'inizio solo una parte degli automobilisti fruisce del servizio. La fortuna non viene annullata perché l'informazione è incompleta. A seconda che il servizio sia gestito ed erogato da un privato o da un'Istituzione ci sarà uno sviluppo o un altro, che ora non mi metto ad analizzare.\ A un certo punto o per praticità o per imposizione legislativa o per incentivi, tutti gli automobilisti fruiranno del servizio, che dà un'informazione completa. Quindi tutti gli automobilisti interessati a trovare parcheggio in una certa zona verranno informati della posizione dei posti liberi. E ci si dirigeranno tipo squali verso la preda. Ma solo uno potrà parcheggiare. Chi? L'automobilista più vicino al posto al momento in cui viene notificato a tutti che è libero, oppure quello che si trova sulla strada migliore: niente sensi unici, semafori verdi. In una parola, il più fortunato.

Quindi non cambierebbe nulla? No, anzi: ci sarebbe una differenza fondamentale. Non sarebbe più necessario girare in attesa del colpo di fortuna. Anzi, sarebbe controproducente, perché girando potremmo trovarci dalla parte sbagliata di un senso unico o di una serie di semafori. Sarebbe meglio sostare da qualche parte, in curva, in doppia fila, in mezzo a una piazza, all'ingresso di una rotonda, sulla rampa di un cavalcavia, davanti a un cancello, insomma in divieto di sosta, e aspettare la notifica. E sperare di essere il più vicino e il più veloce. Ma sostare in divieto di sosta non si può. Quindi, dove fermarsi per aspettare senza rischiare una multa o il linciaggio da parte di automobilisti bloccati dalla nostra auto? In luoghi che per esperienza sappiamo essere tranquilli. E quindi torna la conoscenza della città. Siamo tornati ai fattori di partenza, la differenza è che abbiamo sostituito un ingorgo con un immenso parcheggio in sosta vietata intervallato da rapide gare. Una conseguenza inattesa.

Cosa funzionerebbe meglio? Forse un sistema che non dice esattamente dove si trovano i parcheggi liberi, ma quanti ce ne sono in una data zona, per evitare che il traffico si diriga verso zone in cui sicuramente non ci sono posti. Il sistema raccoglierebbe dati precisi, ma restituirebbe informazioni volutamente vaghe. Dato certo, informazione vaga. E' qualcosa su cui riflettere. Barcellona ha provato un sistema simile. E il fatto che poi non l'abbia adottato è un altro elemento su cui riflettere.

Il vero problema di queste app per trovare parcheggio è che le persone che le hanno proposte nei vari corsi che ho tenuto le hanno presentate come "un sistema per aiutare gli automobilisti a trovare parcheggio", ma quello che volevano veramente è "un sistema che aiuta me a trovare parcheggio." Una visione, magari inconsapevolmente, un po' egoista.

E questo ci porta al punto di partenza di questa prima email. Badare solo al proprio punto di vista, non avere empatia per gli altri. Non è questa la causa, ma forse è una delle cause, dei problemi di Roma, ma magari meno punti di vista personali e assoluti e più empatia ci potrebbero aiutare a reggere meglio questo periodo.

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Per questa settimana è tutto.

Trattati bene e prenditi cura di chi hai intorno. Se hai bisogno di respirare prenditi cinque minuti e guarda male chi ti dice che sei cinque minuti in ritardo.

AN\ Roma\ 2015

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